Tatiana Fokina / Sine Qua Non B20 2008 / Hedonism Wines

Durante il mio viaggio a Londra non poteva mancare la visita al Hedonism Wines, un tempio del piacere per tutti gli amanti del vino e della vita. Un negozio dove ciascuno, principiante o esperto trova quello che cerca: un ambiente rilassante, una consulenza professionale, enorme quantità di vini, annate vecchie, bottiglie rare e spesso anche uniche al mondo. Tatiana Fokina l’amministratore delegato dell’azienda ha raccontato che quest’autunno Hedonism Wines festeggia il suo quarto compleanno e guidandomi all’interno del negozio, ha risposto alle tre domande di wineterview.

  • Who: Mi chiamo Tatiana Fokina, sono di San Pietroburgo e ho una laurea in filologia ed attualmente abito a Londra. Il mercato nel Regno Unito è molto attivo e gli affari più importanti si fanno proprio a Londra. Proprio qua, nella capitale inglese, 6 anni fa ho conosciuto Yevgeny Chichvarkin, unico proprietario ed ideatore del Hedonism Wines e sono entrata nella sua squadra per creare il miglior negozio di vini al mondo. Era un’idea che ha scioccato e ha incuriosito molti. In realtà volevamo solo offrire ai clienti il meglio del meglio: la qualità, l’unicità, il servizio e la tempestività. e a nostro parere, nessuno prima di noi poteva proporle.
  • What’s your wine of the week: Un posto particolare nel mio cuore è riservato a Sine Qua Non, un’ azienda californiana di culto che produce vini stile Valle di Rodano usando quindi Syrah e Grenache come vitigni principali. Manfred Krankl, il proprietario della cantina ogni anno crea i vini con etichette, nomi e bottiglie diversi. Sine Qua Non B2 2008, uno dei vini che considero più edonistico, ha sull’etichetta Elaine, la moglie di Krankl, è un 100 % syrah, con il colore molto intenso ed al naso ricco di sentori di frutta molto matura, frutti di bosco, cioccolata. Questo è uno di vini che si “mangia”, da quanto è persistente, intenso, pieno e complesso. Posso passare una serata intera con un bicchiere di questo vino studiando le sue caratteristiche.
  • Where: Hedonism Wines Londra aperto nel 2012,  da quel giorno il numero delle etichette presenti sono raddoppiate, attuamente sono più o meno 10.000. Siamo alla ricerca continua di vini nuovi, ci mandano centinaia di samples ogni settimana e vi posso assicurare che nel negozio capitano solo i vini migliori. Abbiamo una squadra multinazionale di consulenti, tutti sommelier altamente qualificati. Cerchiamo sempre di stupire, di allargare orizzonti, di proporre al cliente un’alternativa a quello che beve di solito. Tra i nostri clienti ci sono tantissimi collezionisti ma siamo felici che la maggior parte di loro sono bevitori perché il vino è fatto per bere, per portare il piacere e un po’ di gioia nella vita. Questa è la filosofia del Hedosim Wines.

English summary. There was no way for me to miss a visit to Hedonism Wines, not just a wine shop but a temple of pleasure for all the wine and spirit lovers. It first opened in 2012 and it was destined to become the finest wine shop in the world. The slogan shocked and excited curiosity of many but only few people believed Yevgeny Chichvarkin, the founder of the Hedonism Wines would obtain his goal. This year Hedonism Wines celebrates its fourth birthday and it seems with the right team, the right motivation and approach everything is possible. In terms of assortment, rare vintages, speed, eficiency and professionality of the staff they seem to be the best indeed! Tatiana Fokina, the CEO of the company and Yevgeny’s right hand, guided me through the shop, showed me all the secret rooms and angles, and told me about her favorite wine, Sine Qua Non B2 2008, a 100% Syrah, very intence wine, with a rich ripe friut flavor and full body. The most hedonistic wine from SQN, the cult californian producer whoose fans rush to be subscribed to the waiting list to get a desired bottle.

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Hayden Victor / Roses de Jeanne Côte de Val Vilaine Blanc de Noir / Bubbledogs

Amo tutte le cose nuove e creative e durante la mia vacanza a Londra, non ho potuto resistere alla tentazione di visitare Bubbledogs, un locale che propone una vasta gamma di champagne con un abbinamento insolito, quasi scioccante, ma capace di risvegliare le pupille gustative e regalare un’esperienza nuova. A voi, tutti i wine lovers che amano sperimentare 🙂

  • Who: Mi chiamo Hayden Victor, sono americano, abito a Londra da 9 anni e studio per diventare musicista. Lavoro da Bubbledogs da due mesi e piano piano mi sto appassionando all’affascinante mondo dello champagne. Ogni giorno assaggio diversi vini della nostra lista e imparo qualcosa di nuovo.
  • What’s your wine of the week: Uno dei miei produttori preferiti è Cédric Bouchard che produce champagne dal 2000 ed è tra i giovani viticoltori più promettenti della zona. Ogni bottiglia della sua maison Roses de Jeanne è unica perchè proviene da una singola vigna, usando un singolo vitigno e la raccolta di una singola annata. Roses de Jeanne Côte de Val Vilaine, per esempio, è un 100% pinot noir, vintage 2013 maturato su fecce per 24 mesi. Adoro questo champagne per il suo profumo fresco e minerale che continua ad evolvere e raggiunge il picco 15-20 minuti dopo l’apertura della bottiglia.
  • Where: Bubbledogs champagne bar a Londra, ideato e gestito da Sandia Chang, una grande amante ed esperta dello champagne. Un giorno, in uno dei wine bar newyorkesi ha deciso di abbinare il suo bicchiere di bollicine con un… hotdog, un classico dello street food americano. Così è nato un concetto per il suo locale, aperto dal 2012 e dedicato a tutte le persone che preferiscono un comfort food ai soliti abbinamenti troppo convenzionali come caviale, finger food o le ostriche.

English summary. As a true lover of everything new and unconventional, I had to visit Bubbledogs during my stay in London. The concept of this place belongs to Sandia Chang, an inveterate champagne lover. One day she became tired of the usual pairings and chose to have her glass of champagne with a hot dog. So brilliant and open minded! I think it is a very cool way to demonstrate that champagne can be a down to earth beverage, capable of being easy going and friendly, which, when needed, can be paired with comfort food! Hayden Victor, one of the sommeliers of Bubbledogs, served me Roses de Jeanne Côte de Val Vilaine Blanc de Noirs 2013, a 100% Pinot Noir with unique flavours and terroir characteristics. It is produced by Cédric Bouchard, whose concept is to create wines only from a single vineyard, a single grape variety and single vintage cuveés. And yes, my Trishna hot dog with mango chutney, a spicy mint and coriander sauce, was a perfect pairing for this outstanding champagne!
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Gerard Menan/ Domaine Wardy Les Terroirs 2014 / Gordon’s Wine Bar

Quest’estate sono in giro per il mondo, subito dopo la Georgia sono capitata a Londra, la mia città preferita in assoluto. Come sempre, anche questa volta sono andata alla ricerca dei locali più interessanti, che a Londra sicuramente non mancano, anzi, c’è l’imbarazzo della scelta! Gordon’s, il più antico wine bar di Londra era da tanto nella mia lista dei posti da vedere. Gerard Menan, il manager del locale ha accettato la mia intervista e ha raccontato perchè questo posto è così speciale.

  • Who: Gerard Menan, sono francese, lavoro nel mondo della ristorazione da quando ho 19 anni. Mi è sempre piaciuto stare a contatto con la gente ed il lavoro da cameriere faceva proprio per me. 26 anni fa sono andato in Inghilterra per imparare l’inglese, trovando lavoro in un ristorante, il datore di lavoro mi ha dato la possibilità di crescere e sono rimasto a Londra, dove abito fino ad oggi. 16 anni fa sono entrato al lavoro da Gordon’s Wine Bar, faccio il manager in questo locale storico della città.
  • What’s your wine of the week: Abbiamo una vasta lista dei vini per ogni gusto. Negli ultimi tempi noto che i clienti sono disposti pagare leggermente di più per avere più qualità. In più, la gente sempre più spesso va alla ricerca dei vini particolari, provenienti dai vari parti del mondo. Prendiamo per esempio Domaine Wardy Les Terroirs 2014, prodotto in Libania, uno dei paesi con la storia vitivinicola più antica. E’ un blend di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cinsault e Shiraz, speziato al naso, con una bella struttura, tannini morbidi e discreta persistenza. Perfetto in abbinamento con la cucina libanese o italiana.
  • Where: Gordon’s Wine Bar, aperto nel 1975 al posto di un vecchio magazzino venuto in disuso dopo la deviazione del Tamigi. Nel mondo che cambia ogni secondo noi cerchiamo sempre rimanere come siamo, non è solo la questione degli interni antichi che ti trasportano indietro nel tempo… Gordon’s è un posto dove incontrare i vecchi amici, socializzare di persona lasciando per un momento da parte il telefono ed i social networks, bere un buon vino senza dover spendere troppo. L’80% dei vini presenti nella lista li serviamo al bicchiere. Il vino lo accompagniamo con i formaggi e hamburgers, la sera serviamo i tapas, e di domenica offriamo agli ospiti il famoso sunday roast, un arrosto di carne e verdura. Non serviamo la birra o altri alcolici, siamo fieri di essere un vero wine bar specializzandosi sul vino con un buonissimo rapporto qualità / prezzo.

English summary. I never thought this could actually go out from my mouth, but this year I’m travelling too much. Just after Georgia I came to London where I stayed for few weeks and had enough time to explore some interesting wine shops and bars. Gordon’s has been on top position of my own list of must see places as it is considered to be the oldest wine bar in London. I’ve emailed and asked for an interview and to my surprice almost immediatly got a reply from Mr. Gerard Menan, a manager of the place. I was impressed by the atmosphere of the bar, time seemed to have stood steel for a century or so. I also enjoyed a glass of Domaine Wardy Les Terroirs, a lebanese red wine blended from Cabernet Sauvignon, Merlot, Cinsault and Shiraz. Great structered wine with smooth tannins and long finish.

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Lado Shatirishvili / Adjarian Wine House Porto Franco /Adjarian Wine House

Georgia, una nazione dove produrre il vino è una pratica  diffusa su gran parte del territorio. La regione più importante è la Khakheti. Grazie al clima e soprattutto al sole, i vini locali sono intensi, complessi e forti di gradazione. Vitigni più diffusi sono rosso Saperavi e bianco Rkatsiteli. Le zone vitivinicole più importanti in tutto 14 fra i quali Teliani, Tsinandali, Mukuzani, Kindzmarauli, sono dei posti bellissimi, pieni di storia, raccontata da siti archeologici e antichi monasteri. Purtroppo avevo solo un giorno per esplorare questa bellissima terra, poi ho proseguito per Adjaria, la regione nell’ovest del Paese, con la capitale Batumi, una meta turistica balneare. Adjaria è molto particolare dal punto di vista climatico, Mar Nero da una parte e le montagne dall’altra creano un microclima subtropicale, difficile per la viticoltura ma la gente locale non ha paure delle sfide. La tradizione vitivinicola è in Adjaria molto antica, i vitigni coltivati sono quasi 40 (in tutto il paese conta più di 500 tipi dei vitigni). Oggi siamo ospiti di Adjarian Wine House, costruito sulle rovine di una vecchia cantina del XVIII secolo. La nuova cantina ha aperto le sue porte nel 2010, è molto moderna, con il concetto molto europeizzato, che però non nuoce e non distrae dai costumi e dalla tradizione locale.

  • Who: Lado Shatirishvili, alcuni anni fa ho lasciato il mondo delle banche e delle finanze ed insieme ad un gruppo di amici ci siamo buttati nella viticoltura. In realtà, noi georgiani, il vino lo abbiamo nel sangue, per me era inevitabile un giorno trasformare una passione nella professione. Il nostro scopo era dare supporto alla tradizione vitivinicola della regione Adjaria, riprendere la coltivazione e valorizzare il vitigno autoctono chkhaveri. Così è nata la cantina Adjarian Wine House.
  • What’s your wine of the week: Adjarian Wine House Porto Franco, un vino rosato prodotto da un vitigno autoctono chkhaveri. Un vino esclusivo, prodotto solo in 3000 bottiglie, ognuna è numerata e destinata solo al mercato locale. E’ un vino estivo, molto fruttato con sentori di fragola e scorza di arancia, al gusto è molto piacevole, intenso e lungo al palato. Si sposa bene con frutta e verdura, pesce e carne bianca. Questo vino è prodotto con metodo europeo, cioè la vinificazione avviene nell’inox e non in kvevri.
  • Where: Adjarian Wine House, la nostra idea era di creare intorno alla cantina un piccolo villaggio, una meta per gli amanti del vino, una zona relax circondata dai vigneti, colline e boschi.  Dove c’è un buon vino c’è anche una buona cucina perciò il ristorante ci doveva essere per forza. I nostri clienti sono i turisti ma anche la gente locale che vuole immergersi nella natura, conoscere la tradizione vitivinicola, assaggiare i vini locali e la cucina regionale adjara. Produciamo 25000 bottiglie all’anno di vino dalle uve chkhaveri, tsolikauri e saperavi.

English summary. The most important wine region in Georgia is Khakheti with its intense, well structured wines mostly from Saperavi and Rkatsiteli grapes. I’ve only had an opportunity to see a little part of this immensely beautiful region but I’ll be back some day to study it more in depth. Apart from Khakheti, wine is made in almost all Georgia’s regions, each of them different, for example Adjaria, located in the country’s southwestern corner, with Batumi as a capital which is Georgia’s second biggest city as well. The region’s subtropical climate make winemaking complicated but local people are not afraid of difficulties. And indeed, hard work is the key to success. Adjarian Wine House Porto Franco makes a rosè from a rare autochthonous chkhaveri grape and has a unique, fruity, fresh and intense taste with a long finish. Lado Shatirishvili, one of the founders of Adjarian Wine House suggests this wine for a summer dinner outside with friends. The only one problem is that the quantity of this wine is limited and can be bought by the producer and only few other places. So I invite you to come to Georgia and visit the Adjarian Wine House, a village that includes a winery, restaurant, relaxing area, wine shop and vineyards. Kind of european style agriturismo but full of national pride and traditions. 

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Vaja Davitadze/ Marani Satsuri / Marani Hotel Batumi

Il popolo giorgiano è famoso per la sua ospitalità e accoglienza, feste e tavolate abbondanti durante i quali i brindisi ed il vino si uniscono nell’unico fiume che scorre e lascia lo spazio al sorriso, lunghe conversazioni, felicità e gioia dell’essere. Il vino ha un ruolo centrale nella ospitalità georgiana ma non è solo una bevanda alcolica con cui accompagnare le feste. E’ l’aspetto fondamentale della cultura e della storia del paese, una parte inseparabile dell’identità e della filosofia del popolo intero. Il vino è presente in tanti aspetti della vita quotidiana come religione, vari costumi, economia e addirittura la politica. Insomma è una bevanda sacra, come sono anche i “marani”, le cantine dove vanno sotterratte i kvevri e dove nasce il vino. Vaja Davitatze ha voluto costruire una dentro il suo albergo a Batumi, chissà quanto sono contenti i suoi ospiti!

  • Who: Sono Vaja Davitadze, nella mia vita ho fatto tanti mestieri nei diversi settori: dalla cultura alla politica. La viticoltura è stata da sempre la mia seconda professione perché il vino lo faceva già mio padre, prima ancora mio nonno, bisnonno ecc. In Georgia ci sono tantissimi piccoli produttori, quasi in ogni famiglia c’è una piccola cantina dove si produce vino per se e per gli amici. Nel nostro caso produciamo vino anche per i nostri ospiti che vengono a soggiornare nel nostro albergo Marani a Batumi, di cui sono il proprietario.
  • What’s your wine of the week: Il vino è una bevanda dell’amore, dell’amicizia, della saggezza, una bevanda che ci unisce e ci protegge. Sono felice, con l’aiuto del governo georgiano, di partecipare al programma di recupero di Satsuri (o Satsuravi) è un vitigno autoctono dimenticato nel tempo e quindi molto raro. Marani Hotel Satsuri è un vino prodotto in kvevri, ha una bella struttura, è ricco di profumi, intenso e fruttato in bocca.
  • Where: Cantina dell’Hotel Marani a Batumi. Il nostro albergo è operativo da 20 anni, mentre la cantina finita da pochissimo tempo, è la gioia della mia famiglia e dei nostri ospiti. Non è un’attrazione turistica, ma un vero e proprio laboratorio dove nasce il vino dall’uva proveniente dai vigneti che abbiamo fuori città. Nell’Adiaria montuosa coltiviamo i vitigni locali: tsolikouri, chhaveri e satsuri. A Kakheti invece, nella regione vitivinicola per eccellenza della Giorgia, coltiviamo saperavi, rkatsitelli e tavkveri. Proprio a Kakheti abbiamo prodotto un video che spiega e racconta il metodo tradizionale della produzione del vino kvevri che trovate alla fine di questo post.

English Summary. Georgians are famous for their hospitality. When I got to the abundantly served table for the first time, I thought I would never be able to stand up again. But the real danger was not the quantity of traditional dishes of all kinds, but the frequency of the toasting and glass refilling. Don’t underestimate the importance of wine for the Georgian lifestyle though… It is not just a party drink, it is crucial in everyday life and not forgetting aspects such as a religion, culture, history, national economics and even in politics. It is a sacred drink and “marani” (the wine cellars or the rooms where the qvevri vessels are stored) are extremely venerated. Vaja Davitadze has built his own marani in the ground floor of his hotel in Batumi, Georgia. His guests are happy to try all kinds of wine and to learn how is it made. I tried Hotel Marani Satsuri, an intense qvevri wine made from an ancient, autochthonous satsuri grape, which is now regaining its popularity.

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Liudmila Kolcheva / Vita Vinea Kisi 2014 / Wine Room Batumi

Come promesso, inizio una serie dei post dedicati alla Georgia, un piccolo paese nel Caucaso situato sul Mar Nero al confine tra Europa e Asia. Il mare, la montagna, numerosi fiumi, i sorgenti ricchi di minerali, il suolo fertile ed il clima mite in sinergia creano un terroir perfetto per la viticoltura del paese. Infatti, secondo alcuni studiosi la Giorgia è la patria del vino, la storia della viticoltura di questo paese ha gli origini antichissimi databili circa a 6000 a.C.. Oggi, con il passare dei secoli e millenni il vino viene prodotto sempre con metodi antichi, vinificando nelle anfore di terracotta chiamati “kvevri” i cui volumi variano tra 100 e 400 litri. I kvevri vengono sotterrati per mantenere la temperatura costante, trattate con la cera d’api e riempite con un mosto. Dopo la fermentazione i recipienti si sigillano con argilla e si lasciano riposare fino alla primavera successiva alla vendemmia. Il contatto prolungato con le bucce, vinaccioli e spesso anche con i raspi che dura fino a 6 mesi, dona al vino un colore particolare, specialmente nel caso dei vini bianchi che diventano arancioni, profumi intensi e gusto molto particolare. Questi vini risultano meno acidi ma più ricchi di polifenoli, antiossidanti e minerali. I kvevri vengono usati sia per la vinificazione sia per l’affinamento del prodotto e sono un orgoglio vero e proprio della Georgia, pensate che nel 2013 l’Unesco ha inserito i kvevri nella lista dei patrimoni culturali dell’umanità. Tutto questo e molto altro ancora mi ha raccontato, Liudmila proprietaria di una piccola enoteca a Batumi, dove io mi sono recata per degustare e capire meglio le caratteristiche dei vini prodotti nei kvevri.

  • Who: Mi chiamo Liudmila Kolcheva, sono di Odessa (Ucraina), 4 anni fa mi sono trasferita a Batumi per lavoro che all’inizio non era in nessun modo collegato con il vino. Poi però il destino mi ha portato ad entrare nel business della ristorazione, con una piccola squadra di persone abbiamo gestito un complesso che contiene 3 alberghi e 4 ristoranti. Ho imparato tantissime cose, ho iniziato di interessarmi di enogastronomia e soprattutto ho incontrato il mio marito con cui abbiamo lanciato un piccolo business, un negozio di vini.
  • What’s your wine of the week: vorrei presentarvi il nostro bestseller: Vita Vinea Kisi 2014, prodotto da una piccola azienda a gestione famigliare, che lavora in questo settore da 4 generazioni. Kisi è un vitigno a bacca bianca autoctono della Georgia che da vini complessi e molto particolari. Come tutti gli altri vini che vendiamo questo Kisi viene vinificato e maturato in kvevri. E’ un vino molto femminile, ha un bel colore ambra, profumo di albicocche secche e mandorle, ha una bella struttura ed equlilibrio. Il mio favorito!
  • Where: Wine Room, un negozio aperto da pochi mesi e situato nel centro storico della città di Batumi. Abbiamo voluto  creare qualcosa di diverso e molto particolare. Siamo fieri della nostra collezione dei vini unici, provenienti solo da piccoli produttori, prodotti in piccole quantità e solo esclusivamente con il metodo “kvevri”. La maggior parte dei vini esposti si può assaggiare al bicchiere, capire quale piace di più, acquistare quello che corrisponde al proprio stato d’anima, preferenze e gusti.

English summary. Georgia is a small caucasian country located at the crossroads of Europe and Asia. The Blak sea and the mountains, numerous rivers and minerals springs, a fertile soil and a mild climate all together make a pefect terroir for the winemaking. Not without purpose scientists consider Georgia a cradle of  wine, georgian winemaking dates back 8000 years. Nowadays wine is still produced with the anciend kvevri method. Qvevri are egg-shaped clay vessels used for wine fermentation, aging and storage, they are lined with beeswax and buried under the ground where the temperatures stays even throughout the year. The process of wine making in qvevris involves grapes pressing and then pouring the juice, grape skins, stalks and pips into the qvevri, which is then sealed. The juice is then left to ferment into wine for at least three weeks to six months before being decanted and bottled. The qvevri wine-making method is used for both red and white (orange) wine making and is a cultural treasure of Georgia, in 2013 it was included in UNESCOs list celebrating the world’s Intangible Cultural Heritage. Qvevri wine is unique for its rich chemical composition, its distinctive bouquet and taste. I have had a great opportunity to experience these characteristics myself during the winetasting at Wine Room, a newly opened wine shop in Batumi, Georgia. The concept of the shop is to sell unique qvevri wines from small producers from all over Georgia. Almost all of the wines from the range are available by the glass. Me and Liudmila Kolcheva the owner of the shop have tried Vita Vinea Kisi  2014 which is made from autochthonous georgean white grape Kisi and has beautiful amber colour, full body and dried apricot, almond and sweet spice aromas. Such an elegant and feminine wine!

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wineterview goes to Georgia

Sto scrivendo questo post da una splendida casa di miei amici in Giorgia, un paese magnifico che secondo me assomiglia molto l’Italia, prima di tutto perchè si trova sulla stessa latitudine e poi c’è la cordialità della gente, la bellezza della natura,  la morbidezza del clima e la fertilità del suolo che fanno invidia. Non è difficile dedurre che anche il cibo ed il vino sono le parti fondamentali della cultura del paese. Giorgia è la patria assoluta del vino nel mondo, la coltivazione della vite e la produzione del vino risalgono a circa 7 mila anni fa! Nelle prossime 3 settimane parleremo degli metodi antichi di produzione del vino, dei vitigni autoctoni e naturalmente della gente che tramanda la tradizione e l’amore per questo nettare divino.

This post has been written while i was in Georgia, a small charming country with rich traditions, cultural heritage and beautiful nature. It has the same latitude of Central Italy, the climate is mild, the sun is gentle, the soil is fertile, the hospitality of locals is boundless! Then, there is one more fact we can’t miss, Georgia is considered to be the birthplace of winemaking: tools, clay amphoras and grape pits founded on the territory of Georgia date back more than 7000 years! For the next 3 weeks I will post about antique winemaking methods, autochthonous grapes and people who pass down traditions and love for the drink of the Gods.

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Bernardo Bianchi / Colle Bereto Il Tocco 1988 / Az. Agr. Colle Bereto

Sempre a Radda in Chianti, durante il weekend di Radda nel Bicchiere, ho partecipato alla degustazione delle vecchie annate del Tocco, un vino storico dell’azienda Colle Bereto. In una sala bellissima, sotto i lumi di candela io e altri colleghi sommelier, giornalisti e blogger abbiamo assaggiato la verticale dal 1983 al 1990. Non lo nascondo, è stata la mia prima esperienza nel degustare il vino così tanto invecchiato. Ho finalmente avuto la possibilità di vedere cosa succede dentro la bottiglia con il passare del tempo. Il primo vino proposto aveva la mia età, berlo, dopo 33 anni è stata una grandissima emozione!

  • Who: Mi chiamo Bernardo Bianchi e sono responsabile dell’azienda Collebereto di Radda in Chianti. Seguendo l’esempio di mio nonno, già a 11 anni decisi di diventare un agronomo, amo seguire la vigna e accompagnare l’uva nella sua crescita per poi vedere la sua trasformazione in cantina. Sono nato e cresciuto in Chianti, il vino l’ho sempre vissuto come una consuetudine, ho avuto la possibilità di appassionarmi al mondo del vino e restare nel territorio dove sono cresciuto e che amo profondamente.
  • Wine of the week: Abbiamo assaggiato la verticale del nostro Tocco e Colle Bereto Il Tocco 1988 è uno dei vini che mi ha appassionato di più per la sua eleganza e longevità. Proviene da un vigneto interessante, solo grandi appezzamenti e suoli così complessi (galestro) possano dare dei vini così longevi. Ha dei profumi gradevolissimi di cioccolata, caffè, speziatura interessante ma non invadente. Mi è piaciuto per la dolcezza del suo tannino, la freschezza ed un equilibrio sempre importante. All’epoca il Tocco era Sangiovese in purezza, poi, negli anni 90 il vigneto fu reimpiantato a merlot che anche oggi continua a dare dei vini eleganti, rotondi e longevi.
  • Where: Azienda Collebereto della famiglia Pinsauti. Quando sono arrivato 16 anni fa, c’era da ristrutturare l’azienda e con Franca e Lorenzo Pinsauti passo dopo passo, l’abbiamo portata a come è oggi. Il valore aggiunto è la posizione in cui si trovano i nostri vigneti (in tutto 60 ettari), intorno al borgo abbiamo quest’anfiteatro di vigneti che guardano a sud. L’uva più lontana si porta da 800 metri di distanza per arrivare in cantina nella maniera perfetta. Lavoriamo da tanti anni in modo più naturale possibile e produciamo Chianti Classico, Chianti Classico Riserva, Chiani Classico Gran Selezione, il Cenno e il Tocco che provengono da due singoli vigneti impiantati rispettivamente a pinot nero e merlot, un bianco da chardonnay e pinot bianco e uno spumante metodo classico da pinot nero. In tutto circa 80 mila bottiglie. I nostri clienti principali sono ristorazione e cliente privato. Lavoriamo un po’ in tutto il mondo ma Firenze e Siena sono due zone privilegiate, come sono i nostri locali a Radda in Chianti, Firenze e Tokyo.

English summary. Today I’d love to share with you some pictures and thoughts from one of the most exciting wine tastings I’ve ever partecipated to. It was a month ago, I was invited to the Colle Bereto winery from Radda in Chianti for the vertical old vintage wine tasting. We have tried some vintages from 1983 to 1990, it was my first experience, I couldn’t ever imagine what happens with the wine after being cooped up in the bootle for so many years! Bernardo Bianchi is a manager of the Colle Bereto, in his opinion Colle Bereto Il Tocco 1988 was on of the best samples, still alive, with complex chocolate and coffe flavors and sweet tannins. Back in time Il Tocco was made from 100 % Sangiovese grapes, after 1990 the vineyard was replanted to Merlot and nowadays the wine from this single vineyard has the same elegance, balance and aging potential. 

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Davide Bonucci / Monterinaldi Chianti Classico Riserva 1968 / Radda nel Bicchiere 2016

Un mese fa sono stata contattata da Davide Bonucci, il presidente e fondatore di Enoclub Siena, con la proposta di partecipare ad una degustazione dei vini di Radda in Chianti che anticipava Radda nel Bicchiere 2016, un evento storico del Chianti che ogni anno, all’inizio di giugno, attira tantissimi appassionati ed enocuriosi e offre loro la possibilità di scoprire i vini del territorio di Radda. Non potevo mancare!

  • Who: Mi chiamo Davide Bonucci, sono un’architetto. 15 anni fa mi sono appassionato del vino, prima come consumatore, poi ho fondato l’Enoclub Siena iniziando ad occuparmi di organizzazione di eventi, wine tour, rassegne e degustazioni tematiche. Il nostro scopo è approfondire e diffondere la cultura del vino e le eccellenze enogastronomiche in generale. Negli ultimi anni, in particolare mi sono concentrato sugli approfondimenti culturali, la promozione e la tutela del sangiovese e altri vitigni autoctoni, in prevalenza toscani. Tanti sono i progetti e le manifestazioni che affrontiamo in varie città italiane soprattutto tra Siena e Roma. Il più noto e importante si chiama Sangiovese Purosangue e coinvolge circa 100 aziende di varie regioni italiane.
  • What’s your wine of the week: Monterinaldi Chianti Classico Riserva 1968, un sangiovese assolutamente integro con un bel colore che denota l’età del vino ma nello stesso tempo assolutamente lucente e vivo. Al naso presenta i profumi terziari e ematici caratteristici del sangiovese, in bocca è sempre pieno e armonico. Monterinaldi è un’azienda storica della zona, nel corso degli anni ha conservato diverse vecchie annate ancora interessanti e quella del 1968 probabilmente è la migliore. 1968 è il mio anno di nascita, ero molto curioso e felice di poter condividere le emozioni con gli ospiti della degustazione.
  • Where: 21° edizione di Radda nel Bicchiere, la manifestazione durante la quale i produttori di Radda in Chianti si riuniscono per fare conoscere, spesso in anteprima i loro vini. Sono sei anni che sono coinvolto nell’organizzazione di questo evento e oggi sono molto contento di proporre vecchie annate (altra mia grande passione) di alcuni produttori di Radda. Per me è stata una conferma della tenuta nel tempo del sangiovese, della sua capacità di evolvere in bottiglia e dopo tanti anni stupirci con i suoi profumi ed il gusto sempre fresco e vivo. Tenere le vecchie annate in cantina rappresenta assolutamente una ricchezza per i produttori, una testimonianza della storia e qualità del prodotto. Valorizzare questo patrimonio è uno dei compiti del nostro club.

English summary. Every year, on the first weekend of June, Radda in Chianti opens its doors to all the wine lovers for the Radda nel Bicchiere, a big wine event that includes tastings, seminars and workshops. The event is organized with the help of the Enoclub Siena, a private association whose main goal is to promote and expand the culture of wine. The founder and chairman of the club is Davide Bonucci, who managed to put together an impressive number of wine labels for an extra-program old and new vintage wine tasting reserved for limited number of journalists and trade operators. I was lucky to be among the invited ones and taste some extraordinary new and old wines produced in Radda. Davide’s favorite was Monterinaldi Chianti Classico Riserva 1968, still vivid, full-bodied wine with typical aged Sangiovese flavors.

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Michele Detti / Perrier-Jouët Grand Brut / Wineria Drink & Shop

Vivendo in una città relativamente piccola come Grosseto, mi capita spesso di sentire la mancanza di cose nuove, alla moda e quindi di tendenze. L’apertura di un nuovo locale Wineria Drink&Shop è stata una bella sorpresa per tutti i wine lovers della zona compreso la sottoscritta. Michele Detti, il proprietario dell’attività, ha creato un locale moderno e accogliente e lo ha rifornito con una selezione di vini davvero impressionante, alcune etichette importanti si possano assaggiare al bicchiere. Wineria Drink&Shop è un posto dove fare una rilassante pausa pranzo, prendere un aperitivo o passare la serata con una bella compagnia di amici. Sono già diventata una cliente abituale 🙂

  • Who: Mi chiamo Michele Detti e ho 43 anni. Sono stato sempre appassionato di vino ma il vero battesimo è stato nel 2002 quando ho conseguito il diploma di sommelier AIS. Subito dopo ho aperto un’enoteca a Scansano e da lì è iniziata la mia “carriera enologica”. Quest’anno mi sono buttato in un’altra avventura e ho aperto un nuovo locale a Grosseto. In una città più grande c’è più curiosità da parte della clientela di assaggiare cose nuove ed io mi diverto ad accontentarla.
  • What’s your wine of the week: Champagne Perrier-Jouët Grand Brut mi ha colpito con la sua acidità spiccata e la ricchezza dei profumi: frutta fresca e fiori, burro e vaniglia. Ha un’ottima bevibilità, elegante, persistente e perfetto per gli aperitivi. Perrier-Jouët è una maison piccola, fondata nel 1811, affermata negli anni e presente sulle tavole più prestigiose. Siamo fieri di essere un partner ufficiale di questo marchio esclusivo e amato in tutto il mondo.
  • Where: Wineria Drink and Shop a Grosseto, aperto appena tre mesi fa. L’idea è di far conoscere al pubblico cose diverse da quelle che sono i vini ed i prodotti tipici locali che comunque tengo sempre in primo piano. Il vino, chiaramente, è al centro dell’attenzione ma facciamo anche una piccola ristorazione, serviamo 4-5 tipologie di prosciutto al coltello, formaggi e altre sfiziosità. Iscrivetevi alla nostra pagina facebook per sapere tutte le novità ed essere all’occorrenza edotti di tutti gli eventi che riserveremo per il futuro.

English summary. This march Michele Detti opened his second wine shop to the joy of all the wine lovers of the area. The coolest thing about this new shop is an impressive wine selection including old vinatages and important labels, some of them can be enjoyed by the glass. Have a light lunch, aperitivo or share a bottle of wine with your friends and don’t loose the opportunity to try Perrier-Jouët Grand Brut Champagne, a fresh, balanced champagne with a long finish. Wineria Drink & Shop has just become an offical partner of this prestigious and exclusive brand.

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